Come scegliere la montatura da vista: le diverse tipologie (#2)

Valutazione dei lettori
[Totale: 111 Media: 2.5]

Oggi sono disponibili molte tipologie di montature per occhiali da vista. Impariamo a riconoscerle e a scegliere in maniera più specifica rispetto alle nostre esigenze

Dopo aver visto nello scorso post i parametri di base di una montatura da vista, in questo articolo analizzeremo un po’ più da vicino le diverse tipologie di montature che l’attuale mercato offre ad una clientela sempre più esigente sia dal punto di vista tecnico (leggerezza, manegevolezza, resistenza) che del design.

Negli ultimi decenni la fisionomia stessa delle montature che siamo soliti trovare tra gli scaffali di un negozio di ottica, è molto cambiata. Le principali categorie di modelli tra cui possiamo scegliere sono:

  • montature intere a cerchio chiuso in materiale plastico
  • montature intere a cerchio aperto in metallo
  • montature a giorno

A queste andrebbero aggiunti i modelli di occhiali pre-montati destinati ad un pubblico presbite e che si trovano in molte attività commerciali, dal supermercato alla farmacia. Si tratta dei classici “occhiali da lettura” in cui non è necessaria una prescrizione medica ed è possibile la libera vendita. Una categoria assimilabile ai ben noti “farmaci da bancone”.

Si tratta di occhiali monoblocco, sui quali non è possibile effettuare alcuna regolazione e che nascono assieme alle lenti in un pezzo unico. Sono ottenute per stampaggio e in genere sono di qualità molto bassa.

Se vogliamo completare la trattazione, potremmo aggiungere anche le montature per occhiali da lavoro o per attività sportive di ben altra fattura e sulle quali è però possibile montare lenti da vista su misura.

 

Montature a cerchio chiuso in materiale plastico

Sono ottenute con vari processi produttivi ed in diversi materiali plastici i più noti dei quali sono sicuramente l’acetato e la celluloide. Hanno un cerchio, detto “occhio” per il montaggio della lente da vista. Dopo aver sagomato la lente attraverso una dimatrice (che ne prende la forma) ed un robot che la taglia essa viene inserite nell’occhiale riscaldando la plastica del cerchio: si produce così una lieve dilatazione del materiale che consente di applicare, per incastro, la lente all’interno del cerchio. Dopo che la plastica si sarà raffreddata si sarà ottenuto un effetto “morsa” che fissa la lente in maniera sicura all’interno dell’occhio della montatura.

Occhiale da vista in celluloide

 

Montature a cerchio aperto in metallo

A differenza dei cerchi in materiale plastico, quelli in metallo hanno una giunzione di chiusura dotata di una vite o un dado e controdado. Per montare la lente è sufficiente allentare la vite, inserire nell’anello la lente e riavvitare per assicurare un fissaggio stabile.

Occhiale nilor Ray Ban

 

Montature a giorno

La realizzazione di queste montature richiede, a volte, sistemi meccanici complessi per far si che le lenti si riescano a fissare al ponte ed alle aste che in pratica rappresentano le componenti dell’intera montatura.

Viene chiamata montatura a giorno in quanto le lenti sono libere ed anche il loro bordo è visibile nel suo contorno. Se da un lato si ottiene una maggiore invisibilità dell’occhiale sul volto del soggetto, dall’altro questo tipo di montature comporta problematiche tecniche da non sottovalutare.

In un occhiale in celluloide, i riflessi sulle lenti vengono assorbiti dalla montatura che circonda la lente stessa mentre in caso di lenti libere queste riflessioni rendono il bordo traslucido o, in alcuni casi, opaco. Per applicare le lenti è necessario forarle e questo può provocare, in materiali meno resistenti come il CR39, delle microlesioni che in poco tempo, complici anche le sollecitazioni che ricadono tutte sulla lente e sui fori, possono allargarsi portando a delle apparentemente inspiegabili rotture. Questo secondo problema può essere completamente arginato utilizzando materiali più resistenti come il Trivex.

Occhiale da vista a giornoSistemi di assemblaggio

L’assemblaggio lente-montatura può avvenire in diversi modi ma i più usati sono sicuramente:

  • il metodo nylor: si pratica sul bordo della lente un canale all’interno del quale si fa passare un filo di nylon che “lega” la lente stessa al cerchio della montatura attraverso un punto di ancoraggio. Lenti ad indice molto elevato (quindi particolarmente sottili) non permettono questo tipo di montaggio
  • il metodo glasant: si praticano sulla lente dei piccoli fori che servono a fissarla al ponte ed alle aste utilizzando delle viti o dei piccoli perni
  • il metodo air: la differenza con il precedente risiede nel fatto che al posto delle viti vengono utilizzati dei musetti con terminali a “U” che vengono inseriti a pressione in fori realizzati sulla superficie della lente
  • il metodo pinfeel: le aste sono dotate di piccoli perni che vengono inseriti sul bordo della lente ed incollati per assicurare la stabilità. Un’opportuna attenzione dovrà essere prestata alle colle utilizzate che dovranno essere sufficientemente trasparenti per evitare di far risaltare i perni

 

Vi diamo appuntamento al prossimo post nel quale parleremo di forme e di dimensioni. Stay tuned

Condividi sui socialShare on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn
Come scegliere la montatura da vista: le diverse tipologie (#2) scritto da Lo Staff media voto 2.5/5 - 111 voti utenti

Ti potrebbero piacere...

Lascia un Commento